Un’altra strage di mafia insanguina la terra sicula. Di nuovo un magistrato, simbolo della lotta alla mafia, che viene barbaramente ucciso davanti all’abitazione della madre, pochi mesi dopo l’assassinio dell’amico e collega Giovanni Falcone. Via D’Amelio: pochi minuti alle cinque del pomeriggio, una tremenda esplosione scuote l’intera città di Palermo. Arrivano i primi soccorsi e lo scenario è terrificante: un inferno di fiamme, morte e distruzione che divora i corpi ormai senza vita del giudice Paolo Borsellino, procuratore aggiunto della Repubblica di Palermo, e degli agenti della scorta della Polizia di Stato, Claudio Traina, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli e Eddie Walter Cosina.
Poliziamoderna ha chiesto, ai giovani studenti del liceo palermitano “ Vittorio Emanuele II”, di scrivere una riflessione sulla mafia in occasione di quel 19 luglio di 30 anni fa.